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Ostia, morto Enrico Spada: la Questura vieta funerale in luogo pubblico

Con un provvedimento del Questore D'Angelo è stato vietato lo svolgimento della cerimonia funebre "fuori dai luoghi destinati al culto o con modalità clamorose". Lo scorso aprile fu arrestato nell'ambito dell'operazione Sub Urbe

E' morto Enrico Spada detto Pelè, uno dei boss di Ostia Nuova. Il criminale di 51 anni è deceduto nella notte del 21 luglio, in carcere. Da tempo era malato di Hiv. I funerali di Pelè tuttavia potranno essere svolti solo in forma privata. 

Con un provvedimento del Questore D'Angelo, infatti, è stato vietato lo svolgimento della cerimonia funebre "fuori dai luoghi destinati al culto o con modalità clamorose", prescrivendo invece ai familiari lo svolgimento del rito in "forma strettamente privata ed esclusivamente all’interno dei locali della chiesa".

NON COME I CASAMONICA - Il Questore D'Angeolo con questo provvedimento vuole quindi evitare un altro funerale show come quello di Vittorio Casamonica. A dire addio al capoclan dell'omonima famiglia di rom e sinti stanziali da decenni nella zona di Morena, Anagnina e Romanina ci furono centinaia di parenti, amici e conoscenti. Ma non solo. 

In quel caldo 21 agosto 2015, conclusa la funzione religiosa, il feretro di Vittorio Casamonica uscì dalla basilica di Don Bosco accompagnato dalle note della colonna sonora del film "Il padrino". Poi la salma fu caricata su una Rolls Royce per il suo ultimo viaggio dal Don Bosco alla zona della Romanina, con inevitabili ripercussioni alla normale viabilità cittadina. A rendere ancora più sfarzoso il funerale un elicottero che fece piovere migliaia di petali di fiori.

OPERAZIONE SUB URBE - Spada, personaggio noto nel panorama criminale, era stato arrestato nel blitz del 12 aprile. Dopo una lunga e attenta attività d'indagine, infatti, i Carabinieri del Comando Gruppo di Ostia hanno dato esecuzione all'ordinanza di "custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia" nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di "lesioni personali aggravate e illecita detenzione di arma da sparo, aggravati dalle modalità mafiose" e "tentata estorsione in concorso, aggravata dalle modalità mafiose".

>>> GLI ARRESTATI <<<

LE CASE POPOLARI - Gli interessi degli Spada, secondo quelle indagini, sono mirati alla gestione delle case popolari di Ostia Ponente. Alcuni sodali del clan, infatti, provvedono all'occupazione delle case popolari e alla conseguente assegnazione a "famiglie bisognose che pagano all'organizzazione un corrispettivo in denaro", sottraendone cosi il controllo agli organi istituzionali.

Le abitazioni popolari sono quelle di via Forni, via Baffigo e via Vasco de Gama. Un'area di Ostia in cui risiedono molti appartenenti alla famiglia Spada e sulla quale questa esercita un forte controllo territoriale. E così, attraverso intercettazioni telefoniche e le successive attività di riscontro, si è avuto modo di accertare che anche Enrico Spada detto Pelè insieme ad altri membri della famiglia aveva "preso possesso di numerose unità abitative popolari, eludendo le discipline che regolano la regolare assegnazione delle abitazioni che prevedono una graduatoria stilata da Roma Capitale - Dipartimento Politiche Abitative".

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