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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ostia

Spiagge, il diritto di superficie scende a 20 anni

Renato Papagni, presidente di Assobalneari Roma: "Seguiremo la faccenda da vicino. Il provvedimento è ancora in via di definizione"

Il diritto di superficie desta ansia e preoccupazione negli operatori minuto dopo minuto. La notizia, proveniente dalla TV e dalla carta stampata, è questa: su coste e litorali interessati da edificazioni esistenti si applica un diritto di superficie non più a 90 anni, come originariamente previsto, bensì a venti anni, da rinnovare, alla sua scadenza, tramite procedure di evidenza pubblica.

Nel corso della mattinata, però, giungono ulteriori dettagli dal Ministero per l’Economia e le Finanze che cominciano a ridare un po’ di fiducia ai diretti interessati. Si parla di un diritto di superficie a 20 anni acquisibile da subito, in maniera automatica, da parte dei concessionari che rientreranno nei parametri stabiliti. Al termine- o nel corso- del ventennio si procederà ad evidenza pubblica, laddove gli imprenditori potranno, a fronte di un congruo piano di investimenti, avanzare richiesta di disponibilità di periodi più lunghi, proporzionati al business plan e relativo piano ammortamenti.

“Il provvedimento è ancora in via di definizione - dichiara il Presidente di Assobalneari Roma Renato Papagni - e come Assobalneari Roma stiamo seguendo, passo dopo passo, con molta attenzione, tutta la vicenda. La soluzione del diritto di superficie a 20 anni rilasciato automaticamente ai concessionari ci trova d’accordo perché ci permette di uscire dalla Bolkestein passando da un regime di servizi ad uno di 'diritto di superficie'. Dobbiamo cercare di intervenire, invece, sulla definizione temporale del diritto che gli operatori potranno chiedere, tramite evidenza pubblica, o allo scadere di questo primo ventennio o anche in corsa. Dobbiamo lavorare, fin da ora, alla definizione di questi periodi successivi per poter disporre non di una disponibilità secca,a 20 anni, di diritto di superficie, bensì di una forbice che tra 20 e 50 individua, per ciascun caso, una determinata durata del diritto, proporzionata al piano di investimenti e ammortamenti presentato in sede di domanda. Tale soluzione, peraltro, - prosegue Papagni - andrebbe nella direzione di eliminare quella potenziale “tensione economica- finanziaria”, che potrebbe spingere l’operatore balneare a rivalersi sulla clientela per vedersi garantito, nel minor tempo possibile, l’ammortamento dei capitali investiti. Abbiamo già provveduto- conclude il Presidente Papagni- a condividere questa nostra ipotesi con il Presidente del Consiglio Berlusconi e i Ministri Tremonti e Fitto, che ci auguriamo di incontrare a breve per approfondire tutti gli aspetti della vicenda, intervenendo in maniera opportuna sul testo del Decreto nel corso del suo iter parlamentare.”

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