La ASL Rm D versa in una crisi che non ha eguali nella già disastrata condizione in cui versa la Sanità del Lazio. Alle difficoltà economiche si somma l’abbandono determinato dall’assenza di una vera direzione. Il Prof. Romano trasferito in incarichi di maggior responsabilità alla Regione, non è stato sostituito,
e tutto è lasciato alla gestione monocratica nonché precaria del Direttore Sanitario Dr.ssa Buttiglieri nominata facente funzioni. L’azienda è abbandonata a se stessa. La mancanza di direzione dell’azienda sommata alla già grave mancanza di risorse, espone a costi altissimi in termini di disagio e di mancati servizi i cittadini e gli operatori dell’Azienda. Neanche le grandi promesse elettorali della destra trovano riscontro. La presidente Polverini accompagnata da Storace, inaugurando i nuovi posti letto al CPO, ne annunciava il rilancio. Ora proprio da quel centro, da poco intitolato a Gennaro Di Rosa, si leva un grido di dolore: la diminuzione del personale dovuto al fisiologico pensionamento cui non fanno seguito nuove assunzioni rende impossibile la gestione proprio il terzo piano dedicato alla degenza che rischia ora la chiusura. Interi servizi e reparti soffrono per il progressivo assottigliarsi del personale, ma il clima di confusione interno fa si che a fronte di enormi carenze di personale sanitario, venga prevista l’assunzione di addetti stampa, avvocati e ingegneri gestionali. La confusione regna sovrana e i cittadini ne pagano il conto.