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Acilia Ostia / Via Cristoforo Colombo

Colombo: cicilista morto, forse travolto anche da una seconda auto

Paolo Cascavilla, è questo il nome del ciclista di 40 anni morto sulla Cristoforo Colombo dopo essere stato investito da un'auto che non si è fermata. BiciRoma in protesta

Il ciclista travolto e ucciso da un'auto pirata all'alba di domenica si chiamava Paolo Cascavilla, aveva 40 anni ed era di Vitinia. L'uomo è stato trovato verso il km 13 direzione Roma, all'altezza del Torrino. L'automobilista coinvolto nell'incidente non si è fermato.

Secondo gli agenti della polizia municipale, non è però esclusa l'ipotesi che l'uomo, una volta a terra dopo il primo urto, possa essere stato schiacciato da una seconda auto sopraggiunto subito dopo. "Paolo usciva da due anni in bici perché non poteva più guidare e quindi non aveva la patente", ha riferito una parente della vittima. Nell'ambito delle indagini, la polizia municipale acquisirà, nelle prossime ore le immagini di alcune telecamere poste a distanza del tratto di strada dove è accaduto l'incidente nella speranza che si possa individuare il pirata della strada.


Solo 7 mesi fa un altro incidente mortale costò la vita alla giovane ciclista investita in via dei Fori Imperiali. BiciRoma, dopo questi fatti, denuncia ancora l'abbandono in cui versa la ciclabilità romana dove la pericolosità in cui sono costretti a spostarsi i ciclisti sia dentro Roma che sulle strade che portano fuori dalla capitale è confermata dal ripetersi di incidenti mortali come quello di oggi.

Ad un anno dall'investimento su Via dei Fori Imperiali su quella strada l'unica cosa nuova è il contasecondi all'attraversamento semaforico installato qualche giorno fa e nulla è stato fatto per dare sicurezza ai tanti ciclisti che quotidianamente la percorrono adducendo motivazioni inaccettabili.

Per raggiungere il litorale, ai ciclisti non viene data alcuna alternativa sicura (mediante un percorso ciclabile protetto) rispetto alle varie strade aperte a tutti i veicoli e l'annunciato collegamento sino al litorale lungo il Tevere oltre ad essere in forte ritardo rispetto agli annunci fatti rischia di non poter essere utilizzato dai ciclisti con le bici da corsa per via di un fondo inadeguato.

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