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X Municipio: caos dopo il bilancio, Opposizioni contro M5s e dimissioni dalle Commissioni

Forza Italia: "Sul bilancio la Raggi sacrifica la democrazia, metodi indegni". Il Pd: "Un comportamento senza precedenti che mostra il vero volto di questo Movimento

La cena della discordia. Tra le Opposizioni del X Municipio è "guerra", come l'ha definita Monica Picca, capogruppo di Fratelli d'Italia. La querelle nasce dalla votazione del bilancio avvenuta nel parlamento di Ostia e fatta, con l'Opposizione assente perché in ritardo di 10 minuti, dopo la pausa della cena [qui l'articolo completo].

Una vicenda grottesca che, però, ha portato delle conseguenze. Nella mattinata di venerdì, infatti, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Pd, e le liste civiche si sono presentate in conferenza stampa compatte dimettendosi, in blocco, da tutte le Commissioni del X Municipio. Un bel problema per i pentastellati che ora dovranno rifare le Commissioni, pare, con tanto di delibera da portare in Consiglio. 

Antonio Di Giovanni, capogruppo grillino, però minimizza: "Il senso di responsabilità delle Opposizioni è venuto al meno al momento del ritardo dopo la cena. Hanno detto che vogliono scrivere al Prefetto ma la nostra azione è avvenuta all'interno di regole ben precise normate dallo statuto del Municipio che oltretutto si rifà a quello del comune di Roma"

Per quanto riguarda le dimissioni in blocco delle opposizioni dalle commissioni permanenti, Di Giovanni ritiene "anche questo un passo falso da parte delle Opposizioni che sottolineano ancora di più quanto la mancanza di responsabilità nei confronti di cittadini sia insita in loro".

"Ovvio è, e lo comprendo, che essere battuti politicamente su 10 minuti di ritardo possa dar fastidio, lo avrebbe dato anche a noi se fossimo stati all'opposizione ma ricordo - confessa- che in uno dei primi consigli quando ancora noi non avevamo una grande pratica di aula l'opposizione approfittando del fatto che non c'eravamo ricordati di chiedere il prolungamento dell'orario mentre un nostro consigliere stava discutendo un documento si sono alzati, si sono messi i cappotti e se ne sono andati lasciandoci ovviamente perplessi. Quindi se ora la stessa misura è stata usata per l'opposizione non capisco il problema se non quello di una figuraccia epocale".

Le Opposizioni, però, non ci stanno. "I 5 Stelle hanno votato il bilancio durante la sospensione del consiglio decisa dai capigruppo e dalla Presidente del Consiglio senza le opposizioni e sono "scappati" come dei "ladri di democrazia col malloppo" lasciando l'aula deserta. Un comportamento senza precedenti che mostra il vero volto di questo movimento incapace di governare, arrogante e sempre più pericoloso per la democrazia del paese", tuona il capogruppo del Pd Athos De Luca

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Oltre le dimissioni dalle Commissioni, i consiglieri di Opposizione hanno chiesto le dimissioni della Presidente del Consiglio che avrebbe dovuto garantire i diritti di tutti i consiglieri non prestandosi a questo gravissima violazione delle regole democratiche.

"Abbiamo capito come fa il Sindaco di Roma a votare il bilancio in tempo: non permette di discuterlo democraticamente nei territori. Pressando i Municipi a fare i primi della classe a costo di strozzare il dibattito, si è arrivati al punto che il fine non è più ottenere più risorse possibili, ma fare una bella figura in Campidoglio approvando tutto in fretta e magari fare un favore al referente territoriale che preme affinché il suo Municipio di riferimento non arrivi ultimo. Sono ormai venute meno le basi per un confronto leale, la nuova politica non è altro che il peggio della vecchia, con qualche competenza in meno", commenta invece il capogruppo di Forza Italia Mariacristina Masi. 


Andrea Bozzi, consigliere autonomista, invece punta il dito anche sul milione e 400mila euro destinato come consulenza per Risorse per Roma: "Quei soldi si potevano spendere in tanti servizi utili per il nostro martoriato territorio, per esempio per le strade, o per il turismo, dove troviamo in bilancio solo 5.000 euro, o per lo sport, dove ne abbiamo 5.700, cifre semplicemente vergognose. E invece li mandiamo a scatola chiusa, senza alcun dibattito, in un calderone che da tanti anni fa scalpore soltanto per i mega stipendi dei dirigenti o perché assai vicino ai partiti, che lo hanno spesso utilizzato come fosse un proprio organismo. Visto che la maggioranza mi ha bocciato tutti gli emendamenti in cui chiedevo di togliere cifre da lì, per destinarli altrove, chiederò un consiglio straordinario per far luce su tutto ciò che fa o non fa Risorse per Roma per il nostro territorio, come prevede la legge che obbliga il controllore a controllare". 

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