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Ostia: il municipio a 5 Stelle è senza 'Trasparenza', le opposizioni si rivolgono al Prefetto

La nuova Giunta della presidente Di Pillo non ha istituito la commissione Trasparenza. Nel frattempo la 'palestra della legalità' non apre per cavilli burocratici

Il X Municipio è ripartito, ma senza la commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza. Il parlamentino di Ostia, già sciolto per mafia e commissariato per due anni e mezzo, ha ripreso i lavori quando, lo scorso 7 dicembre, si è insediata la giunta a 5 Stelle con la presidente Giuliana Di Pillo. Tra tante difficoltà e qualche ruggine la nuova giunta ha iniziato a muovere i primi passi ma qualcosa, però, non torna. 

Pronto l'esposto al Prefetto 

Il X Municipio è ufficialmente senza 'Trasparenza' ed i termini sono scaduti. Una questione che non va giù alle opposizioni, sono pronte a presentare un esposto al Prefetto chiedendo di verificare le "motivazioni della mancata istituzione della Commissione di Controllo e Trasparenza nel X Municipio". Del problema se ne è parlato anche ieri sul tavolo della commissione Trasparenza di Roma Capitale, presieduta da Marco Palumbo (Pd), però disertata in blocco sia dalle maggioranze M5S di Campidoglio e di Ostia, sia dal segretariato generale e dal direttore del X Municipio.

La presidenza di quella commissione, secondo quanto raccolto, sarebbe toccata a Fratelli d'Italia che il 23 gennaio ha presentato una interrogazione senza però ottenere risposta se non un laconico "stiamo lavorando" da parte della Maggioranza. Il risultato, tuttavia, è che l'unica commissione dell'opposizione, strumento di garanzia democratica, a Ostia non c'è.

Le opposizioni di Ostia non ci stanno 

Monica Picca, capogruppo di Fdi ed ex candidata minisindaca, ha sottolineato a RomaToday: "Altro che trasparenza. Una situazione paradossale dove le opposizioni sono costrette a richiedere un notevole numero di accesso agli atti con conseguente sforzo degli uffici. Da Di Pillo e dai 'grillini cristallini' tante chiacchiere e niente fatti, compresi gli annunci sulla sbandierata trasparenza". 

"I colleghi del M5s vogliono imporre la Maggioranza nella commissione Trasparenza ed inoltre propongono, come se non bastasse, quattro soli posti alle opposizioni. È assurdo. - spiega al nostro portale Andrea Bozzi, consigliere delle liste civiche 'Ora' e 'Un sogno comune' - Se siamo sei gruppi di opposizione democraticamente eletti, tutti abbiamo diritto di essere presenti. Insomma vogliono essere controllori di loro stessi, senza neanche allargare la Commissione a tutti i gruppi. Li invito a ripensarci e ad essere ragionevoli".

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La 'palestra della legalità' non apre 

Ma i problemi di "trasparenza" non sono i soli. Secondo le opposizioni, infatti, il Movimento 5 Stelle sta bucando anche l'apertura della 'palestra della legalità'. Il Campidoglio giustifica il ritardo convergendo la responsabilità a un cavillo burocratico. L'espressione 'Uso servizi' al posto dell'attuale 'Uso servizi adiacenza distribuzione benzina' impedisce infatti da mesi la conclusione del passaggio di proprietà, e quindi niente palestra nei locali sequestrati alla malavita. 

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Di fatto dal mese di marzo 2017 il Protocollo d'Intesa tra Regione Lazio, Tribunale di Roma e Ipab 'Asilo Savoia' che assegnava il bene sequestrato, giace relegato nel dimenticatoio. A quanto pare il Dipartimento capitolino Programmazione e Attuazione Urbanistica e il X Municipio non riescono ad appianare le 'divergenze burocratiche'. Per Svetlana Celli "si sta consumando l'ennesima metamorfosi del M5S". "Sto presentando un accesso agli atti e depositerò una interrogazione urgente. Mi auguro che così si possa venire a capo del perché la palestra continui a rimanere chiusa", così in un comunicato la capogruppo in Campidoglio della Lista Civica Roma Torna Roma.
 

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