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Mafia a Ostia, scontro tra Sabella e Movimento 5 Stelle: in ballo la gestione del litorale

Tutto nasce quando i grillini hanno accusato l'associazione Libera di Don Ciotti gestire stabilimenti balneari aggirando le normative. Un'accusa che ha fatto infuriare Don Ciotti prima e Sabella poi che hanno risposto a suon di comunicati stampa

È scontro totale tra l'assessore capitolino alla Legalità Alfonso Sabella e il Movimento 5 Stelle di Roma dopo che, sul sito di Beppe Grillo, i consiglieri romani hanno scritto un post dal titolo 'Pd infetto, Roma corrotta' con sotto la foto dell'assessore Sabella e firmato dai consiglierei comunanli grillini Daniele Frongia, Marcello De Vito, Virginia Raggi, Enrico Stefano

Tutto nasce pochi giorni fa, quando il Movimento di Grillo accusò l'associazione Libera di Don Ciotti gestire stabilimenti balneari di Ostia aggirando le normative e di restare in silenzio su tutta la questione della gestione degli appalti sul litorale laziale. Un'accusa che ha fatto infuriare Don Ciotti prima e Sabella poi che hanno così risposto per le rime.  

"Prendo atto che M5S non è contro Libera - domanda Sabella - ma mi spiegate perchè presentate un'interpellanza solo ed esclusivamente sulle sanzioni applicate a Libera e chiedete, addirittura, la revoca solo ed esclusivamente dell'assegnazione della spiaggia a Libera e ve ne state zitti zitti su tutti gli altri concessionari di spiagge, chioschi e stabilimenti plurimultati e che per decenni hanno sottratto il mare di Roma ai cittadini?". 

E quando i 5 Stelle scrivono che "il 3 marzo 2015 il M5S Ostia ha presentato un ordine del giorno in cui elencava le irregolarità su tutte le spiagge del litorale romano. Quel documento, che portava la firma dell'allora consigliere grillino nel X Municipio Paolo Ferrara, non solo venne approvato, ma Sabella ovviamente lo ricevette e, vogliamo augurarci, lo lesse", l'assessore risponde: "Non ho visto il documento perché non ero a Ostia all'epoca (le dimissioni di Tassone sono del 18 marzo). In ogni caso non me ne sarebbe fregato assolutamente nulla di vederlo perchè quelle irregolarità io non mi sono limitato solo a elencarle ma le ho anche accertate, verificate e, lo so che vi sembra strano, pure sanzionate". 

E, infine, Sabella sottolinea "l'amicizia" tra Ferrara e il gestore della spiaggia poi assegnata a Uisp e Libera perchè, quel gestore, di cui Sabella fa nome e cognome nella sua missiva, "aveva precedenti penali". 
 
Altro punto caldo dell'accusa da parte dei 5 Stelle sulla mancata ratifica del protocollo d'intesa 'Municipi senza mafie' dell'associazione antimafia DaSud da parte della giunta presieduta dall'allora minisindaco di Ostia Andrea Tassone, poi arrestato a seguito della seconda tranche d'inchiesta Mafia Capitale. Il tutto sempre "sotto il silenzio di Libera". 

Una situazione questa che, sommata a quella delle spiagge, proprio non è piaciuata neanche Don Ciotti di Libera: "La ricerca della verità è la base della giustizia. Ben vengano allora tutte le documentazioni, analisi, testimonianze volte a dissipare le ambiguità e rischiarare le zone d'ombra. Ma a patto che siano oneste, serie, disinteressate, né mosse dalla presunzione di avere in tasca quella verità che si dice di cercare. Se mancano queste prerogative etiche, la denuncia diventa diffamazione, calunnia. È nostra intenzione dimostrare che proprio questo è il caso del dossier in questione, riservandoci di adire a vie legali se chi ha redatto non fa pubblica ammenda delle falsità dette e scritte".

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