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Ostia, finto ripascimento ieri sul litorale

Assobalneari, non informata di questa azione, rimane sconcertata: "Un'operazione da dilettanti". Il Presidente Renato Papagni: "Ancora una volta i soldi pubblici vengono gettati in mare"

Nella mattinata di ieri, 27 giugno 2011, gli imprenditori balneari osservano, inermi, l’avvio degli interventi di ripascimento sulle spiagge di Ostia: un processo di dragaggio di sabbia dai fondali marini, effettuato da una imbarcazione di ridottissime dimensioni che trasporta a riva materiale sabbioso situato a circa 200 metri dalla costa. 

A seguito di un Consiglio Direttivo straordinario, convocato in serata, Assobalneari Roma ha deciso di trasmettere una lettera alla Regione Lazio, all’attenzione dell’Assessore all’Ambiente Mattei, del Direttore dell’ARDIS Lasagna, del Presidente del Municipio Roma XIII Vizzani e ovviamente della Presidente Renata Polverini, venuta a conoscenza di questa operazione solo nel pomeriggio di oggi. 
 
Renato Papagni, Presidente di Assobalneari Roma, ha condannato l’azione di dragaggio: “Si sta attentando all’equilibrio della costa con un’azione che vede prendere sabbia nelle assolute vicinanze dell’area sotto erosione: al danno si unisce la beffa, ancora una volta: i soldi pubblici vengono gettati in mare. I Balneari, per primi, contestano l’intera operazione chiedendo per iscritto, a tutti gli enti coinvolti, spiegazioni nel merito, confortati da consulenze di esimi professori universitari, nonché dai contatti presi con Legambiente. Sono pronti a denunciare le autorità competenti e la stessa Regione, che, da una parte, esegue lavori in sintonia con gli uffici dell’Ambiente e dall’altra non rispetta le norme che non consentono i prelievi della sabbia a mare.
 
Approfondendo il lato economico, Papagni precisa: “La preoccupazione circa l’intervento di ripascimento viene alimentata dal non sapere cosa succederà nel futuro con i 15,5 milioni di Euro stanziati dalla Regione unitamente al Comune di Roma. La sabbia per il ripascimento: come e quando viene? Non vorremmo che per versare poche migliaia di metri cubi di sabbia si creasse, oltre al danno ambientale, anche un danno economico proprio su quelle risorse che servono per fare un intervento strutturato”.
 
“Siamo rimasti meravigliati di tutto - conclude il Presidente Papagni - l’intervento messo in campo fa immaginare che l’operazione sia stata diretta da personale tecnicamente non idoneo e inesperto, che, tra l’altro, alcuna riflessione seria sembra aver fatto sui criteri di esecuzione, in termini di sicurezza ambientale e di sicurezza nei confronti dei turisti che soggiorneranno sulle spiagge interessate dai lavori nel prossimo mese di luglio”.
 

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