Con la pubblicazione del nostro articolo che descrive il degrado dello storico impianto lidense della 'Stella Polare - Giannattasio', con l'approvazione della risoluzione n°4129 del X Municipio che ha come oggetto 'l’impianto sportivo Giannattasio già Stella Polare' e la campagna stampa attuata dal presidente Cerrai della Lupa Roma Calcio, si riaccendono nuovamente le polemiche sull'impianto di Ostia.

"Ricordiamo che sino al prossimo 30 giugno l’impianto è affidato in concessione ala FIDAL che ormai da parecchi ani ne cura anche la fruibiltà ad associazioni sportive locali oltre ad essere teatro d’importanti manifestazioni. - commentano in una nota dalla Nea Ostia Rugby - Il X Municipio attraverso la sua risoluzione, chiede all'Assessorato preposto di Roma Capitale d’individuare una nuova procedura di concessione che posa garantire quelle migliorie di cui l'impianto ha necessità".

"L'impianto ha sicuramente bisogno d’importanti lavori di ristrutturazione affinché le realtà sportive locali posano appieno usufruire dei suoi spazi. Per questo riteniamo doveroso e siamo oltremodo fiduciosi, che gli amministratori locali tengano in considerazione importanti realtà sportive come la Nea OstiaRugby, la sua attività sul territorio, il suo impegno nelle scuole del Municipio e le attività collaterali a favore di associazioni umanitarie", spiegano.

"La forte campagna mediatica attuata in questi giorni dal Presidente della Lupa Roma Calcio e la sua auto candidatura ad unico gestore dell'impianto, ci sembra asservita alla logica del business. Ricordiamo che la società del Presidente Cerrai, già Lupa Frascati e in polemica con le istituzioni locali frascatane, si trasferisce ad Ostia acquisendo da subito due importanti centri sportivi: Ostia Antica Calcio ed Eschilo 1. La militanza della sua prima squadra nella Lega Pro, lo porta a chiedere a gran voce la fruibiltà dell'impianto Gianattasio visto che la sua formazione è la terza squadra professionistica della capitale. A questo aggiunge la prospettiva di un suo forte impegno economico nella ristrutturazione dell'impianto, una sorta di affidamento diretto della struttura", continua la società di Rugby.

"Noi chiediamo che lo sport pubblico, popolare e dilettantistico di tute le associazioni sportive del territorio non venga asservito alle logiche del denaro, delle attività imprenditoriali e sportive professionistiche; queste ultime rispondono ad altre logiche economiche e ad altri spazi. Il nostro impegno verso i nostri associati sarà quello di tutelare la società, di garantire il suo operato nel territorio, di salvaguardare la nostra attività nelle scuole e di guardare con ottimismo al futuro. Per questo vogliamo sensibilizzare gli amministratori locali ad aiutarci in questo nostro diritto all'esistenza", concludono.

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