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Sabato, 20 Aprile 2024
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Idroscalo di Ostia, é polemica sui lavori per la scogliera

Il presidente del Labur attacca l'amministrazione capitolina per il ritardo nell'inizio dei lavori per potenziare la scogliera. Schiavone: "E' singolare che si trascuri il rischio delle mareggiate"

Continua a far discutere la vicenda relativa all'Idroscalo di Ostia. Dopo gli sgomberi e gli abbattimenti dello scorso febbraio continuano le anomalie sulla vicenda relativa all'Idroscalo di Ostia. Il laboratorio di urbanistica Labur, che insieme al Comitato Civico 2013, aveva già denunciato gli illeciti sugli sgomberi dell'Idroscalo con tanto di fax al Comune di Roma, al XIII Municipio, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, al Prefetto di Roma e all'Agenzia del Demanio, continua però a vigilare.

"Denunceremo per inadempienza e procurato pericolo il Comune di Roma all'Area di Protezione Civile della Prefettura di Roma, a cui compete, in fase preventiva, l'attività di coordinamento di tutti gli enti coinvolti per contrastare i fenomeni calamitosi che possono manifestarsi sul territorio". Queste le dure parole dell'Ing. Andrea Schiavone, presidente di Labur sulla vicenda Idroscalo di Ostia che prosegue: "E' singolare che si parli di rischio esondazione alla foce del Tevere, ma che si trascuri il vero rischio, quello delle mareggiate, mandando alle lunghe la gara da un milione di euro della scogliera a mare".

Il Tar del Lazio infatti ha definito "concluso" lo sgombero dell'Idroscalo di Ostia. Nonostante la decisione della II Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, però, resta ancora in piedi la richiesta di totale annullamento dell'ordinanza nr.43, su cui il Tar entrerà nel merito tra non meno di 6 mesi. Intanto slitta ancora la gara per l'aggiudicazione relativa alla scogliera a mare.

"E' singolare che si parli di riqualificazione ambientalista della foce del Tevere quando la proprietà del Porto di Ostia dichiara di voler realizzare un campo di golf al posto dell'oasi della LIPU, nel silenzio dei Verdi, che però non esitano a definire l'abitato dell'Idroscalo "un cancro", continua il presidente di Labur.

"Ricordiamo che il Sindaco di Roma, grazie ad una illegittima ordinanza di Protezione Civile Comunale, è intervenuto all'alba del 23 febbraio 2010 all'Idroscalo di Ostia abbattendo le case lato mare per 'salvare' i cittadini dalla mareggiata di 2 mesi prima" - ha proseguito Schiavone - "Invece la Protezione Civile Regionale, il 18 marzo 2010, ha pubblicato un bando di gara per i lavori di rafforzamento e potenziamento della scogliera a mare posta a difesa dell'Idroscalo, per un importo di € 1.140.519,68 (O.P.C.M. n.3734 del 16 gennaio 2009). Le buste delle offerte sono state aperte già da mesi, ma tutto è ancora fermo. Forse si convocherà la seduta pubblica per l'apertura delle offerte economiche solo la settimana prossima. Cosa si aspetta, una nuova mareggiata? Un nuovo pretesto per agire in assetto antisommossa? Queste sono le conseguenze dell'intromissione del Comune di Roma, in un'area non di sua competenza, che invece spaccia come propria sostenendo di averla ricevuta dal Demanio."

"Per prendere meglio in giro la gente, il Comune di Roma ha però realizzato nell'area delle demolizioni una ridicola difesa contro le mareggiate, composta da una fila di barriere stradali a muretto, con profilo New Jersey, più un bel cancello dotato di catena. E come se non bastasse il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, ha illustrato il 29 giugno alla stampa, ma non ai cittadini, un finto progetto nascosto nel suo armadio, incentrato sulla ricostruzione della "duna mediterranea" nell'area della futura scogliera, previo abbattimento di altre case. Una vicenda vergognosa", ha concluso Andrea Schiavone.

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