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Elezioni ad Ostia: Raggi prepara il "riscatto" del X Municipio, Centrodestra unito per vincere

Quello di Ostia sarà per la Sindaca un banco di prova importante

Il 5 novembre Ostia torna al voto. Il ministro dell'Interno Marco Minniti, ha fissato con proprio decreto, la data di svolgimento delle consultazioni per l'elezione del X Municipio che torna alle urne dopo due anni di commissariamento forzato. Sarà un vero banco di prova per la sindaca Virginia Raggi che proprio nel lido ha preso la stragrande maggioranza dei voti che la porta.

Nelle elezioni del 2016, dove il X Municipio ha votato solo per il Comune, su 97060 elettori votanti ben 42385 scelsero il Movimento 5 Stelle. Ora bisognerà capire in quanti confermeranno quella scelta. Raggi, come ha sottolineato su Twitter, ha detto che il "5 novembre sarà il giorno del riscatto del X Municipio". 

A rappresentare i pentastellati nella corsa per il governare il parlamentino lidense sarà Giuliana Di Pillo, già consigliera nel X Municipio e, in questi mesi, delegata della sindaca nel litorale. 

A dar battaglia al M5S c'è un agguerrito Centrodestra con Forza Italia, che spinge per la candidatura di Mariacristina Masi, e Fratelli d'Italia che vuole Monica Picca. "Sicuramente il centrodestra riuscirà ad andare unito al voto - dice Davide Bordoni e che ha a Ostia la sua roccaforte -. Dovremo tenere conto anche di molte realtà civiche, ma c'é bisogno di un candidato legato al territorio". 

"Noi siamo pronti a metterci in gioco con una squadra larga e coesa che sappia mettere in campo, e poi attuare, un programma di alto profilo all'insegna della legalità e dello sviluppo del territorio. Lavoreremo per restituire ad Ostia, e all'entroterra, riscatto, sicurezza e decoro, per un territorio he in questi ultimi anni è stato abbandonato sia dalle giunte comunali del Pd che da quella attuale grillina", sottolineano gli esponenti di Fdi-An, Andrea De Priamo vicepresidente dell'Assemblea Capitolina e consigliere comunale e Picca. A giorni di deciderà il nome della candidata.

Punta a vincere Casapound con il candidato Luca Marsella che, appena uscita la data delle elezioni ha puntato in alto: "Le nostre priorità saranno il rilancio delle spiagge, la tutela della pineta, la cultura, lo sport. Oggi dalla nostra parte abbiamo imprenditori, commercianti, professionisti, uomini e donne della società civile che sostengono la mia candidatura e sanno che possiamo vincere. Non è impossibile che io sia tra i primi due candidati più votati e possa giocarmi tutto al ballottaggio: dobbiamo crederci".

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Ad anteporsi ai fascisti del terzo millennio ci sarà Don Franco De Donno che, dopo aver lasciato la parrocchia di Santa Monica, si candiderà a presidente del X Municipio con la Laboratorio Civico X: "La nostra è una lista civica apartitica e non antipartitica. Non abbiamo mire nazionali. La nostra azione è mirata al X Municipio. Le radici della nostra lista sono fondate nell'associazionismo, nella voglia di fare e nella voglia di prendersi cura di un territorio. Nessuna chiusura ai partiti. Un grande no però a tutte quelle formazioni che esprimono violenza nel pensiero e nei modi o chi tradisce i principi dell'accoglienza, instillando la paura del futuro".

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Le parole di Don Franco sono state dette durante l'incontro 'Partecipazione Civica e governo locale' nell'ambito di Villetta in festa, la festa della Sinistra a Garbatella. Presente all'incontro anche Marco Miccoli, deputato Pd: "La politica a Roma deve riprendersi autonomia dal quadro nazionale. Questo vale per le prossime elezioni regionali e per i Municipi in cui si andrà al voto. Con i fascisti che vogliono marciare su Roma l'ultimo problema sono le divisioni".

E proprio i Dem, reduci dallo "scandalo" Tassone, sono alla ricerca di una nuova identità tanto che si sta valutando l'idea di correre senza simbolo, magari supportando personalità della società civile o esponenti di associazioni e comitati di quartiere. Anche se il Senatore Esposito rilancia: "La campagna elettorale ci dirà chi fa davvero la lotta alla mafia e chi no. Il Pd troverà il candidato giusto". Non è dello stesso parere, però, Gianluca Peciola, ex capogruppo Sel in Campidoglio: "Non è il senatore Esposito a decidere quello che succede a Roma e a Ostia. Già abbiamo il M5S e Casaleggio che hanno spostato la sede del governo al Nord e i risultati si vedono". 

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