Cinque in condotta a chi occupa: polemica all'Anco Marzio di Ostia
Lunedì il tentativo di occupazione, poi fallito per la presenza di due professoresse nella scuola e per l'intervento dei carabinieri. Nei prossimi giorni il consiglio di istituto voterà il provvedimento. Possibile anche il 5 in condotta
Redazione
19 novembre 2009 16:29
Un cinque in condotta: è quello che rischiano gli studenti del Liceo Anco Marzio di Ostia per aver tentato di occupare la scuola lunedì scorso, nel corso di una protesta contro i recenti provvedimenti della Gelmini. La minaccia potrebbe trasformarsi in reale punizione nel corso del prossimo consiglio d'istituto, nel corso del quale verrà discusso il provvedimento da prendere per quanto accaduto lunedì.
L'occupazione non è andata in porto perché nella scuola occupata erano riuscite ad entrare due professoresse. Nello stesso tempo sono intervenute i carabinieri e gli studenti hanno deciso di desistere dal tentativo, anche per non incorrere nella contestazione del reato di sequestro di persona.
Una sanzione che, se approvata, secondo la scuola “non rappresenta certamente una tragedia per i ragazzi perché siamo al primo quadrimestre e avrebbero tutto il tempo di recuperare”, mentre secondo i ragazzi costituisce una mezza bocciatura, visto che anche nel caso in cui i voti siano tutti alti, la condotta negativa porterebbe alla bocciatura.
Il collettivo L'Officina di Ostia ha espresso solidarietà nei confronti degli studenti: “Esprimiamo tutta la solidarietà agli studenti e le studentesse colpiti da tali provvedimenti. Contro questa pseudo riforma che sta silenziosamente privatizzando la scuola, riconosciamo il loro diritto legittimo a difendere l’istruzione pubblica.. Inoltre ci fa specie che una dirigenza che si vanta tanto della proprio contrarietà a tale riforma, applichi proprio uno dei suoi provvedimenti per colpire chi si batte per una scuola accessibile a tutti. Diritto di protesta per tutti e tutte, provvedimenti disciplinari per nessuno”.
L'occupazione non è andata in porto perché nella scuola occupata erano riuscite ad entrare due professoresse. Nello stesso tempo sono intervenute i carabinieri e gli studenti hanno deciso di desistere dal tentativo, anche per non incorrere nella contestazione del reato di sequestro di persona.
Una sanzione che, se approvata, secondo la scuola “non rappresenta certamente una tragedia per i ragazzi perché siamo al primo quadrimestre e avrebbero tutto il tempo di recuperare”, mentre secondo i ragazzi costituisce una mezza bocciatura, visto che anche nel caso in cui i voti siano tutti alti, la condotta negativa porterebbe alla bocciatura.
Il collettivo L'Officina di Ostia ha espresso solidarietà nei confronti degli studenti: “Esprimiamo tutta la solidarietà agli studenti e le studentesse colpiti da tali provvedimenti. Contro questa pseudo riforma che sta silenziosamente privatizzando la scuola, riconosciamo il loro diritto legittimo a difendere l’istruzione pubblica.. Inoltre ci fa specie che una dirigenza che si vanta tanto della proprio contrarietà a tale riforma, applichi proprio uno dei suoi provvedimenti per colpire chi si batte per una scuola accessibile a tutti. Diritto di protesta per tutti e tutte, provvedimenti disciplinari per nessuno”.
Redazione
19 novembre 2009 16:29
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