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Ostia Via di Fioranello

Borgo del Poggio: condizionatori chiusi per gli sgomberati dell'Idroscalo

Il Comune sceglie di risparmiare, e lo fa chiudendo i condizionatori nel residence a Borgo del Poggio. Qui sono stati ospitati gli abitanti dell'Idroscalo, le cui case furono abbattute nel febbraio scorso

Un caldo così non si vedeva da anni. Nella capitale, come in tante altre città italiane, tutto si sta "sciogliendo" lentamente. Negli uffici, sulle spiagge e lungo le strade, nulla resiste più a queste alte temperature. Solo i condizionatori, il cui eccessivo uso nei giorni scorsi ha provocato un black-out, possono alleviare i fastidi della popolazione. Ma alcuni, a quanto pare, sono stati privati del diritto di rinfrescarsi. È questo quanto è accaduto ai residenti del Residence "Borgo del Poggio" in via di Fioranello 186. Qui sono stati ospitati, dopo gli sgomberi e le demolizioni del 23 febbraio scorso, qualche decina di abitanti dei manufatti dell'idroscalo di Ostia, abbattuti per motivi di sicurezza.

Un cartello affisso al muro e firmato dalla Direzione del Residence, infatti, nelle mattine scorse ha comunicato che i condizionatori, per un'ordinanza del Comune di Roma, sono stati spenti. Immediatamente sono nate le proteste tra gli abitanti dell'Idroscalo, e la risposta del Comune è stata una sola: "Non ci sono abbastanza soldi per fronteggiare le ingenti spese dei condizionatori, sempre stati funzionanti". Questo è quanto scritto da Maurizio Bianchini, Direttore per le Politiche Abitative, il quale ha fatto staccare i condizionatori proprio nel momento in cui faceva più caldo e soprattutto contemporaneamente alla distribuzione di circa 130 mila bottigliette d'acqua, consegnate in diversi punti della città per i turisti. Questa azione è costata al Comune circa 1,3 milioni di euro.

Otto bambini sotto i 10 anni, sei anziani, quattro invalidi e due donne incinta saranno costretti a soffrire sotto il caldo atroce di Roma. Tanto è vero che questa decisione ha già avuto le prime conseguenze: una persona infatti è finita al Presidio Sanitario presso il Divino Amore, colta da malore.

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