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Ostia, tutti chiedono le elezioni ma si voterà a maggio 2016

Il Pd romano, al termine di una giornata piena di emozioni, assicura che dietro l'allontanamento di Tassone non ci sia nessun "caso giudiziario"

La quiete dopo la tempesta. O forse è solo l'occhio del ciclone. Ostia, da questa mattina, è commissariata. Sul mare di Roma "non ci sono le condizioni per governare". La virata è arrivata ieri sera al culmine di una giornata folle, quasi psichedelica che è stata scandita dalle scelte del Partito Democratico capitolino. Prima bianco e poi nero. E alla fine tutto grigio.

I democratici commentano leccandosi le ferite, qualcuno scende dal carro di Tassone e altri chiedono subito il voto come Giuseppe Sesa capogruppo Pd al X Municipio: "Per ridare credibilità alla politica è opportuno ridare la parola ai cittadini nel più breve tempo possibile. Rivendico con forza le azioni di discontinuità che questa amministrazione ha provato a mettere in campo in questi mesi". 

Chi vuole il voto è anche l'opposizione. Dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d'Italia fino al Nuovo Centro Destra che come commenta il senatore Andrea Augello ha ottenuto "la prima grande vittoria politica a Roma". Sui social network, poi, è un tutti contro tutti. Alcuni sono contenti, altri delusi. Qualcuno da la colpa a Tassone, altri alle opposizioni. Molti, invece, si domandano cosa accadrà. Si voterà, questo è certo, ma non in autunno. La prima data utile sembrerebbe essere quella di maggio 2016. Fino ad allora Ostia sarà commissariata.  

C'è anche la presa di posizione di Federica Angeli, penna di 'La Repubblica', e che in passato aveva palesato attestati di stima riguardo l'operato di Tassone che commenta, attraverso la sua partecipata bacheca pubblica, in maniera criptica: "Sapevo tutto dall'inizio. E per tutto intendo tutto. Comprendo e condivido ogni passaggio logico che forse ai più sfugge. Invidio per una volta quei più a cui sfugge quanto ma quanto sporco sia il mondo. Molto di più di quanto si possa immaginare. Visto da tanto vicino ha un odore nauseabondo. Ma di una cosa sono straconvinta: a volte c'è bisogno di bluffare per stanare il marcio. Ed è una delle poche volte in cui indosso una maschera. In fondo chi doveva sapere sa perché l'ho fatto. Ora il gioco è davvero finito. È stata durissima. E ora si ricomincia a fare sul serio. Senza maschere. A muso duro".

Il commento della giornalista sotto scorta ha però fatto storcere il naso a qualcuno. Come al Comitato Civico 2013, attivo nella 'crociata' per difendere il comandante Roberto Stefano dal trasferimento dalla Polizia municipale del X Gruppo Mare, e che ha attaccato duramente la Angeli poi difesa, su Facebook, dal senatore Esposito che proprio ieri, dopo pranzo, sembrava aver chiarito dubbi sul futuro del litorale.

Si parlava di nomi, certi, per la nuova Giunta. Livia Turco al sociale e Marco Causi al bilancio avevano detto sì "bisognava solamente aspettare l'ok di Sel". Esposito dava tutto per fatto tanto da annunciare, per lunedì o martedì prossimo, una conferenza stampa di presentazione della nuova squadra di big che avrebbe governato il litorale romano. Poi qualcosa si rompe.

Passano più o meno 3-4 ore e lo scenario cambia. Esposito e il commissario del Pd romano Matteo Orfini scaricano Andrea Tassone. “Ho sperato di poter rilanciare l’esperienza amministrativa per segnare un’inversione di tendenza rispetto alla precedente amministrazione, ma il livello di illegalità diffusa non consente di praticare questa strada. A questo punto l’unica strada per restituire ad Ostia e ai suoi cittadini la dignità e la legalità che meritano è l’invio di un commissario che possa rendere trasparente gli atti amministrativi che l’amministrazione Tassone ha messo in cantiere in questi due anni e sostenere con forza l’azione del commissario per il Litorale, Alfonso Sabella”. 

“Ci tengo – aveva poi proseguito – a sottolineare che questa scelta è puramente frutto di una valutazione politica e non contiene alcuna valutazione legata a vicende giudiziarie che spettano esclusivamente all’azione della magistratura che il Partito democratico di Ostia, nessuno escluso, intende sostenere e aiutare". Questo alle 19:00 circa. In poche ore, quindi, venivano rese pubbliche due dichiarazioni l'una che faceva, quasi, a cazzotti con l'altra. 

Poi, infine, alle 21:25 arriva la conferma. "Raccolgo l’invito del senatore Esposito di rassegnare le dimissioni da presidente del X Municipio di Roma", commenta Tassone in una nota che poi ha fretta di sottolineare, anche lui, come "non esista un 'caso giudiziario', come vuol far credere qualcuno per gettare ombre su chi ha svolto quotidianamente il proprio dovere. Nessuno di questa amministrazione ha ricevuto avvisi di garanzia". Intanto ad Ostia piove, governo commissariato. 

 

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