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Martedì, 16 Aprile 2024
Infernetto Casal Palocco / Via del Canale della Lingua

Infernetto, una petizione on line per dire "no" al nuovo centro commerciale

Prosegue l'iter per la realizzazione del nuovo centro commerciale Esselunga all'Infernetto ma residenti e associazioni si oppongono al progetto di un "ecomostro" in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico

Un centro commerciale costruito sulle "palafitte" perché la zona è a rischio idrogeologico. E' l'allarme lanciato da residenti e associazioni che non vogliono un "ecomostro" all'Infernetto, in una zona classificata ad alto rischio idrogeologico. Una situazione che ha portato anche alla nascita del comitato 'No centro commerciale X Municipio'.

IL PROGETTO - L'iter per la realizzazione del nuovo centro commerciale Esselunga all’Infernetto, tuttavia, prosegue. Il progetto è anche depositato presso l'Ufficio Urbanistica del X Municipio e prevede circa 12mila metri quadri tra superfici coperte e parcheggi.

Un opera che, almeno su carta, prevede anche la costruzione, su un'area destinata a verde privato attrezzato, di strutture di cemento alte oltre 16 metri, di una vasta area di carico e scarico merci a ridosso delle abitazioni e, su terreno demaniale, la realizzazione di alcune vasche di contenimento. 

LA PETIZIONE - On line, sul sito, è così partita una petizione sul sito change.org contro la realizzazione del centro commerciale che dovrebbe sorgere tra via Canale della Lingua e la Cristoforo Colombo. "Presentare un progetto per la costruzione di un'area equivalente all'IKEA di via Anagnina, in una zona dove le alluvioni del 2011 e le conseguenze disastrose per gli abitanti dei quartieri interessati, vivono ancora nei pensieri di tutti, è veramente oltraggioso. Nonostante ciò si tenta ancora di sfruttare un territorio sul livello del mare, già di per sé a rischio", commentano dal comitato 'No centro commerciale X Municipio' .

RISCHIO IDROGEOLOGICO - Tra i firmatari della petizione anche Giovanni Zannola, candidato PD all'Assemblea Capitolina: "Questo progetto avrebbe ricadute negative sulla viabilità e metterebbe a rischio il delicato ecosistema dell'intera area. Il patrimonio locale deve essere valorizzato, ma il quartiere dell'Infernetto ha bisogno di servizi, fognature, strade, messa in sicurezza del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico, spazi culturali e aggregativi e la realizzazione delle opere a scomputo, promesse sulla carta e mai portate a termine come la stazione sulla tratta della Roma-Lido".

CAOS SULLA COLOMBO - Oltre al rischio idrogeologico, ci sarebbe poi un ulteriore problema per la viabilità dell'entroterra come sottolinea Gabriele Pisu, presidente del Circolo Anco Marzio della Lista Marchini: "Trattandosi di un centro commerciale, sarà attirata clientela anche dall'hinterland causando congestioni del traffico sulla Colombo, già al collasso, e sulla insufficiente rete viaria interna all'Infernetto. Ma anche Casalpalocco, ne potrebbe soffrire in qualche misura, dato il paventato collegamento con via Alessandro Magno. I mezzi pubblici, poi, sono quasi inesistenti".

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