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Ostia, Idroscalo a rischio sgombero? Residenti lanciano l'allarme

Lo scorso 10 settembre è andato in scena la VIII commissione di urbanistica di Roma Capitale che potrebbe generare un effetto domino

Lo scorso 10 settembre è andato in scena la VIII commissione di urbanistica di Roma Capitale. Un incontro passato forse in sordina ma che potrebbe generare un effetto domino destinato a far rumore. Per ora conferme dell'Amministrazione capitolina e lidense non ne arrivano ma un segnale d'allarme dobbiamo registrarlo. 

Durante la seduta, l'architetto comunale Vittoria Crisostomi parlando dello 'sgombero' dell'Idroscalo e della localzione degli abitanti ha dichiarato sono previste "due aree di 'atterraggio' per gli abitanti in prossimità dell’area: uno è il lotto di proprietà IACP dove già era stato approvato un piano di zona ma non finanziato e, una il completamento del piano di zona 55 all’ultimo pezzo libero da standard libero da programmi di riqualificazione, nel quale si riusciva a completare. C’è una resistenza locale e gli abitanti sono stratificati in due tipi di opinioni: una che pensa di avere la grande villa al mare e non ne vuole sapere di demolizioni, l’altra di una microeconomia di affitti e di subaffitti che invece tenta di resistere". 

La proposta dell'Architetto, ripreso anche dal blog del Movimento 5 Stelle e ancora non smentito da nessuno è "un delizioso quartiere a villini vicino al depuratore a spese dei cittadini. Su questo c’è una situazione sociale da disincagliare perché qualunque operazione poi ha bisogno di un robusto intervento. Si è certi che quelle persone devono andare via da lì perché si hanno tutti i numeri per poterlo fare, tutti i requisiti di legge", continua la Crisostomi.


La conferma arriva anche dal consigliere grillino del X Municipio Paolo Ferrara: "Sull’idroscalo mi sembra siano tutti in accordo sullo sgombro, compreso il presidente di commissione che ha rimarcato lo stato di abusivismo e ascoltato attentamente l’architetto Crisostomi elencare più aspetti del problema, secondo il suo punto di vista naturalmente".

Su facebook, l'ex consigliere Stefano Salvemme ha commentato la vicenda puntando il dito contro il presidente del X Municipio Andrea Tassone che in campagna elettorale disse di "incatenarsi sul tetto di una casa dell'Idroscalo in caso di sgombero".

Anche l'assessore municipale all'urbanistica Giacomina Di Salvo ha tenuto a precisare che "l'abitato dell'Idroscalo non può rimanere dove sta". I residenti della zona, però, non ci stanno. "Ricordiamo all’assessore Di Salvo che il presidente Tassone, ha testualmente detto in più occasioni che si incatenerà sul tetto della portavoce della Comunità Foce del Tevere nel caso di sgombero e demolizione dell’abitato. E' evidente dunque che il nuovo assessore affronta un argomento di cui conosce politicamente e tecnicamente poco o nulla, sostenendo invece una politica a favore dell'ampliamento del Porto di Roma che addirittura è in condizioni di rischio idrogeologico ben peggiori dell'Idroscalo" Scrivono dalla Comunità Foce Tevere. 
 
Il CFT continua: "C'è poi una grande differenza tra il porto di Ostia e l'Idroscalo. Il Porto di Roma, con il suo previsto ampliamento da 80 milioni di euro, è invischiato nelle indagini della Procura di Roma che hanno portato il Prefetto a riconoscere l'esistenza di associazioni per delinquere di stampo mafioso sul nostro litorale, con addirittura presunte infiltrazioni all'interno della Pubblica Amministrazione. L'Idroscalo di Ostia invece no. L'Idroscalo sta lì, alla foce del Tevere, da 60 anni, in attesa di una soluzione che potrebbe avvenire a costo zero. Per questo l'Idroscalo va difeso, non delocalizzato, non abbattuto, non dimenticato, non sacrificato per favorire ancora una volta gli affari privati del Porto di Roma".
 
"Non permetteremo all'ultimo Assessore arrivato di ricominciare tutto da zero.
Consigliamo dunque all'Assessore Di Salvo di documentarsi sulla situazione dell'Idroscalo e di intervenire invece per fare chiarezza sulle situazioni urbanistiche del Porto di Roma da anni sollecitate dalla cittadinanza e che troppi guai hanno causato all'Idroscalo stesso. Ci vuole prudenza e competenza prima di parlare di certi argomenti", concludono. 

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